Telescopio di Galileo - Circolo Astrofili Veronesi

dal 1977
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Descrizione dei materiali usati e relative misure:

Lenti in vetro Crown.

Lente obiettivo piano convessa diametro 37mm. +1,  diottrie focale 980 mm, diaframmata diametro 18 mm.

Lente oculare piano concava diametro 28 mm, 19,50 diottrie focale, 50 mm. diaframmata diametro 15mm.

Ingrandimenti 20 circa.

Tubo cannocchiale in listelli di legno di noce da mm 6x3x900 mm. di lunghezza.

Peso del cannocchiale 380gr.

Mauro Pozzato
Circolo Astrofili Veronesi
Descrizione Costruttiva

I listelli sono smussati sui lati per consentire un incollaggio a forma circolare.
Nella successiva fase i listelli vengono incollati dal lato 6 mm su di una tela con un lato cerato nero, una volta asciugata la colla i listelli uniti dalla tela vengono avvolti attorno ad un tubo metallico diametro 25 mm., bloccati con del nastro carta.
Naturalmente è il lato cerato nero che va ad aderire al tubo metallico, oltretutto sul tubo viene steso un velo di cera per facilitarne lo sfilamento.
Le piccole fessure fra i listelli createsi per l’avvolgimento attorno al tubo, vengono riempite con un impasto di colla e segatura passata a setaccio.
Una volta induritasi la colla vengono tolti i nastri e con della carta abrasiva si arrotonda il tubo cosi ottenuto, il risultato è un tubo in legno con diametro esterno da 32 mm. e interno 25 mm. per 900 mm. di lunghezza.
Viene poi incollata esternamente delle pelle che porta il diametro esterno a 34mm.

Per il tubetto che fungerà da fuocheggiatore, il procedimento è uguale, i listelli sono però da 2x1,5x190 mm. di lunghezza, il diametro interno sarà da 20 mm., l’esterno una volta rivestito con un’impellicciatura di legno di mogano sarà di 25mm.

Per l’alloggiamento della lente obiettivo viene tornito del mogano portandolo ad un diametro esterno di 47mm. per una lunghezza di 45 mm., ad una estremità viene eseguita un tornitura da 32 mm. per una profondità di 18 mm., questo andrà ad infilarsi all’estremità del tubo cannocchiale.
Dalla parte opposta viene praticata una tornitura da 37 mm. per una profondità di 20 mm., qui verrà posizionata la lente tenuta in sede da un dischetto in pelle rigida con un foro centrale da 18 mm.

Analogo procedimento per l’alloggiamento della lente oculare, qui le misure sono 37 mm. per l’esterno, lunghezza 35 mm., un’estremità tornita a 25 mm. per 12 mm. di profondità, opposta una tornitura da 28 mm. per 18 mm. di profondità, qui andrà posizionata la lente tenuta in sede sempre da un dischetto di pelle con foro centrale da 15 mm.

Sul tubo, alle estremità e nella parte centrale, vengono posti degli anelli di ottone ossidato da 10 mm. di larghezza, sull’anello centrale sono ribattuti due piccoli perni in ottone dove andrà inserita la forcellina del piedistallo.
Il piedistallo è in mogano tornito avente un’altezza complessiva di 75 cm., la forcellina girevole è in ferro antico battuta su incudine.

Nella ricostruzione del cannocchiale, fatta per l’Università di Yale USA, restano le medesime caratteristiche per quanto riguarda lenti e tubo ottico, cambiano invece le misure dell’obbiettivo porta lente, e soprattutto del fuocheggiatore.
Sono state fatte queste modifiche perché, da ulteriori ricerche sui due esemplari conservati a Firenze, rispecchia più fedelmente l’originale con focale da 980 mm. per 20 ingrandimenti. Mentre il fuocheggiatore a tubo scorrevole è presente nell’altro cannocchiale con focale da 1330 mm. per 14 ingrandimenti.
Anche la diaframmatura sia dell’obiettivo che dell’oculare viene portata a 15 mm. come risulta dal sito del Museo delle Scienze di Firenze.

Mauro Pozzato
Circolo Astrofili Veronesi
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